Evento "Liberi di Ricominciare": presentata mozione per valorizzare la collaborazione comune-casa circondariale

Pubblicato il 8 luglio 2025 alle ore 13:48

Lunedì 7 luglio alla sala conferenze del palazzo Broletto si è svolto l'incontro pubblico "liberi di ricominciare", un confronto sul sistema penitenziario italiano, le condizioni di detenuti e agenti penitenziari, e soprattutto lo sviluppo della dimensione rieducativa.
Sono intervenute le educatrici Marta Struzzi e Daniela Bagarotti, trattando il loro lavoro nell'istituto penitenziario, reso ancor più arduo visto il sovraffollamento (circa 140%), Angela Scariato ha parlato del progetto "sport in carcere", che rappresenta non solo una valvola di sfogo per i detenuti (molti sono ragazzi giovani) ma un percorso di crescita e apprendimento di valori come il rispetto del prossimo e il lavoro di squadra. Infine il progetto "Qua la Zampa" è stato presentato da Anna Giulia Brunati: è il caso di una concreta riqualificazione professionale dei detenuti, in quanto alcuni di loro hanno anche acquisito il patentino da addestratore cinofilo.

Durante questo incontro è intervenuto il Capogruppo di Azione in Consiglio Comunale, nonchè Segretario Provinciale del partito, Tommaso Bernini, presentando una mozione scritta insieme alla collega Lorena Cuccu del PD:
"La mozione che depositerò ha visto il contributo di tanti attori: consiglieri comunali, Assessori come Brendolise, Anfosso e Gregorini, ma è anche frutto di un proficuo confronto con la Direzione del carcere che ringrazio. L'obiettivo è valorizzare la collaborazione tra Casa Circondariale e Amministrazione Comunale, per inserire il carcere nel tessuto socio-economico pavese. Chiederemo quindi alla Giunta di promuovere le associazioni del terzo settore che lavorano già con grande impegno in questo ambito, mettendo a disposizione anche spazi comunali per lo svolgimento delle attività. Chiederemo di attivare ulteriori progetti di pubblica utilità che coinvolgano persone private della libertà personale, sostenendo azioni che favoriscano percorsi di reinserimento sociale, formativo e lavorativo durante e dopo l’esecuzione della pena. Perchè sappiamo perfettamente che il detenuto privo di formazione ed esperienza lavorativa non verrà mai assunto con facilità, mentre se inizia un percorso dentro il carcere, una volta libero avrà molte più possibilità.
Si chiede inoltre di promuovere tutte le iniziative messe in atto dalla Direzione dell'Istituto Penitenziario, con una pubblicizzazione all'esterno maggiore, e di avviare una campagna di sensibilizzazione per abbattere lo stigma che ruota attorno alla detenzione. Chi dà un'opportunità di lavoro a queste persone deve essere incentivato anche socialmente, anzichè "discriminato".

L'ultima richiesta, che vede specialmente il lavoro della Consigliera Cuccu, è quella di rafforzare l'Istituto del Garante delle persone private della libertà personale, organo provinciale essenziale per tutelare la dignità nelle condizioni di vita dei detenuti.
Penso sia una battaglia sociale e culturale che è interesse di tutti portare avanti, e così faremo"
- Tommaso Bernini

Era presente tra i relatori anche l'on. Fabrizio Benzoni, impegnato da inizio mandato sul tema del reinserimento lavorativo dei detenuti e sulle condizioni di vita entro gli Istituti.
"Portare in giro per l’Italia il dibattito sul carcere significa rimettere al centro della discussione pubblica un concetto fondamentale: la sicurezza vera si costruisce anche attraverso la rieducazione.
Oggi il sistema penitenziario italiano è al collasso: sovraffollamento, carenza di personale, strutture inadeguate. In questo contesto il governo continua ad aumentare le pene e a creare nuovi reati, ma non si interroga su una questione centrale: non offriamo un percorso che prevenga la recidiva.
I dati parlano chiaro: in Italia il tasso di recidiva è attorno al 70%. Ma crolla fino al 2% tra chi studia o lavora all’interno del carcere. È su questo che dobbiamo agire. La Costituzione ci chiede che la pena tenda alla rieducazione. Noi aggiungiamo che la rieducazione è anche prevenzione, e quindi sicurezza per tutta la società.
Chiediamo con forza un piano nazionale per l’istruzione, la formazione e il lavoro in carcere, sostenuto con risorse e visione. Servono più educatori, più opportunità, più strumenti alternativi alla detenzione per i reati minori e i giovani.
È tempo di superare la logica emergenziale e punitiva. Non basta incarcerare, bisogna preparare chi è dentro a non tornarci. È una sfida culturale e politica che Azione ha scelto di affrontare con serietà, coinvolgendo i cittadini." - dichiara On. Fabrizio Benzoni